Come tutto il mondo saprà grazie alla pubblicità (e purtroppo anche a qualche scandalo) quest'anno l'Italia ospiterà l'esposizione universale. Aprirà le sue porte a Milano il 1° maggio e chiuderà il 31 ottobre 2015. Il tema è quello del cibo: "Nutrire il pianeta, energia per la vita", non è forse il cibo che ci rende famosi e apprezzati in tutto il mondo?
Sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano sarà una vetrina mondiale in cui i diversi paesi del mondo mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, oltre 20 milioni di visitatori attesi.
Già nel 1906 Milano ha ospitato un esposizione universale, era dedicata ai trasporti. L’evento milanese è l’apice di un processo di trasformazione del senso profondo e degli obiettivi finali delle Esposizioni, processo che affonda le sue radici fin nelle prime edizioni. Il racconto dell’umanità passa attraverso avvenimenti storici, politici ed economici che si riflettono nello svolgimento delle Esposizioni Universali: la crescita industriale, la nascita di nuove potenze economiche, i capovolgimenti storico-diplomatici come le guerre mondiali hanno segnato e talvolta condizionato tutte le Expo.
(fonte: www.expo2015.org/)
Ma io vorrei approfondire la storia delle esposizioni universali che mi hanno sempre affascinata, sopratutto le prime, quando al centro di tutto c'era soprattutto l'arte (l'amata Tour Eiffel è stata costruita per l'esposizione di Parigi del 1889).
Ma cos'è un esposizione universale?
Secondo il Bureau International des Expositions (BIE), ossia l'organizzazione che si occupa di supervisionare le esposizioni fin dal 1931 è: "una manifestazione di natura non commerciale, mirata a creare una piattaforma per un dialogo internazionale tra i cittadini, i Paesi e le istituzioni intorno a un tema d’attualità e di interesse universale. Fin dall’inizio è stato il luogo privilegiato in cui rappresentare la creatività e l’ingegno umano attraverso la messa in scena di quanto di meglio ogni Paese potesse presentare al mondo in quel preciso momento storico".
Quindi, in poche parole è una vetrina per il paese in cui si svolge perché porta un enorme afflusso di gente da tutto il mondo. E l'L'Italia quest'anno ha gli occhi puntati addosso.
E con l'arrivo di un esposizione, c'è anche un fiorire di nuove architetture, la città cresce e si trasforma per presentarsi al meglio e spesso le nuove costruzioni rimangono nel tempo.
Un pò di storia...
Un elemento fortemente legato all'Expo è l'ACQUA, e rievoca la memoria dei canali di Milano. Il canale, con una lunghezza complessiva di quattro chilometri e mezzo e una larghezza minima di quattro metri e mezzo, occupa una superficie di circa 90.000 metri quadri e serve a irrigare le aree verdi e a controllare il microclima dell’area. Si inserisce nel grande progetto denominato Vie d’Acqua, un complesso di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale degli spazi aperti nella cintura ovest della città, dei Navigli e della rete irrigua.
Al secondo posto c'è il maestoso Padiglione Italia, concepito dallo Studio Nemesi & Partners S.r.l., è ispirato a un’architettura-paesaggio, ad un albero/foresta in città. Il progetto si sviluppa lungo il Cardo, uno dei due assi perpendicolari che, insieme al Decumano, è la struttura dell’ Expo Milano 2015. La “pelle”, l'involucro esterno dell'edificio ricorda i rami degli alberi. La trama di linee genera luci e ombre nell'ambiente, vuoti e pieni che danno vita a un’architettura-scultura.
Ci sarà anche un teatro all'aperto che può ospitare circa 11.000 persone su prato e gradinate, in occasione di concerti, spettacoli teatrali e cerimonie ufficiali.
Un padiglione dall'architettura interessante è il Padiglione Francia, firmato dallo studio parigino X-TU Architects, ispirato ad un edificio-territorio e riproduce la forma di una faglia di terreno rovesciata. Il tema scelto è “Produrre e nutrire in altro modo” per mostrare lo stato dell’agricoltura, della pesca e del settore agro-alimentare nazionale. I francesi hanno voluto approfondire il rapporto fra produzione e consumo, un padiglione al cui interno prodotto, mercato e consumatore convivono. Un mercato coperto sostenibile. Sulla terrazza al piano più alto ci sono i ristoranti, la brasserie e l'area ristoro veloce, mentre al piano terra c'è la zona espositiva. La facciata e la copertura in legno saranno fatte di "pareti verdi" ricoperte di piante come il luppolo, erbe aromatiche e verdure coltivate con metodo idroponico. Prevista una libreria e uno shop sulla gastronomia francese. L'area esterna è di 1200mq e si presenterà coltivata.
E' anche un fiorire di eventi e mostre, una simpatica che non posso non citare si tiene a Brescia, dal 24 gennaio al 14 giugno a Palazzo Martinengo una mostra sul cibo nell'arte: un vero e proprio menu artistico di oltre quattro secoli. Se amate il cibo (e l'arte) dovete farci un salto! LINK
Per me l'Esposizione più bella è stata la prima in assoluto, tenutasi a Londra nel 1851, voluta dal re e ospitata all'interno del Crystal Palace, il palazzo in stile vittoriano di cristallo e ferro (assomigliava un pò a una grande serra) progettato da Joseph Paxton su una superficie di circa 84.000 metri quadri. La costruzione poteva avvalersi di materiale prefabbricato e prodotto in serie, in maniera tale da permettere che l'edificio venisse eretto in soli quattro mesi.
Per me è il simbolo dell'800, era di una bellezza incredibile, soprattutto per chi come me ama l'arte. Fu installato a Hyde Park, per poi essere smontato e ricostruito in un'altra zona della città l'anno dopo. Nel 1936 però fu distrutto da un incendio.
Per me è il simbolo dell'800, era di una bellezza incredibile, soprattutto per chi come me ama l'arte. Fu installato a Hyde Park, per poi essere smontato e ricostruito in un'altra zona della città l'anno dopo. Nel 1936 però fu distrutto da un incendio.
La prima esposizione ebbe così tanto successo che spinse altre nazioni a fare lo stesso: fra esse Parigi che nel 1889 diede luogo a “L’Exposition Universelle de Paris”; durante il suo svolgimento venne realizzata la Torre Eiffel, dedicata al centenario della rivoluzione Francese. Tre anni, 300 operai, 18.000 pezzi di ferro forgiato, mezzo milione di chiodi e 324 metri d'altezza. Progettata da Alexandre Gustave Eiffel (progettò anche l'interno della Statua della Libertà di New York), era l'ingresso all'Esposizione Universale, all'interno dei Champ-de-Mars. Era previsto che stesse in piedi solo per 20 anni, ma non venne mai smantellata perchè era ormai divenuta il simbolo della città.
Un altro edificio che mi sta a cuore è il padiglione tedesco, realizzato in occasione dell'Esposizione Universale di Barcellona nel 1929 e progettato dal grande architetto Mies Van Der Rohe, introducendo per la prima volta in architettura la progettazione a pianta libera.
Era un padiglione espositivo temporaneo, destinato ad essere smantellato alla fine della manifestazione. Completato nel maggio 1929 l'edificio fu distrutto all'inizio del 1930. A seguito di un accurato studio delle fotografie, il padiglione fu ricostruito da un gruppo di architetti spagnoli tra il 1983 e il 1986, ed oggi è possibile visitarlo.
Un elemento fortemente legato all'Expo è l'ACQUA, e rievoca la memoria dei canali di Milano. Il canale, con una lunghezza complessiva di quattro chilometri e mezzo e una larghezza minima di quattro metri e mezzo, occupa una superficie di circa 90.000 metri quadri e serve a irrigare le aree verdi e a controllare il microclima dell’area. Si inserisce nel grande progetto denominato Vie d’Acqua, un complesso di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale degli spazi aperti nella cintura ovest della città, dei Navigli e della rete irrigua.
A Milano, l'architettura prima fra tutte è l'Expo Gate, l'entrata principale e punto di riferimento per l'Expo. Situato nel cuore di Milano, davanti al Castello Sforzesco, è una porta simbolica che introduce il pubblico all’Esposizione Universale per accompagnarlo lungo tutto il percorso della manifestazione. Contiene un info e ticket point, dove ricevere informazioni sulla manifestazione, comprare i biglietti, e assistere ai molti eventi in programma. L'edificio è stato progettato da Scandurrastudio, si presenta come un doppio edificio trasparente e modulare, leggero nella forma ma anche in termini di impatto ambientale, collegato ad una nuova piazza pubblica.
Al secondo posto c'è il maestoso Padiglione Italia, concepito dallo Studio Nemesi & Partners S.r.l., è ispirato a un’architettura-paesaggio, ad un albero/foresta in città. Il progetto si sviluppa lungo il Cardo, uno dei due assi perpendicolari che, insieme al Decumano, è la struttura dell’ Expo Milano 2015. La “pelle”, l'involucro esterno dell'edificio ricorda i rami degli alberi. La trama di linee genera luci e ombre nell'ambiente, vuoti e pieni che danno vita a un’architettura-scultura.
L'idea di fondo è quella di coesione, come i rami s'intrecciano uno con l'altro anche la comunità è portata a farlo, a sentirsi unita nella piazza interna, il cuore simbolico e partenza del percorso espositivo, riunisce attorno a sé i quattro spazi fondamentali, quattro blocchi ospitano rispettivamente: la zona Espositiva (Blocco Ovest), la zona Auditorium-Eventi (Blocco Sud), la zona Uffici di Rappresentanza (Blocco Nord) e la zona Sale Conferenze-Meeting (Blocco Est). I volumi architettonici, metafora di grandi alberi, sembrano tronchi d'alberi con le loro grandi radici che affondano nel terreno; gli stessi volumi, visti dalla piazza interna, aprendosi e allungandosi verso l’alto si liberano come chiome attraverso la grande copertura vetrata, composta da vetro fotovoltaico.
Al centro dell'edificio si erge la grande scala che si innalza dalla piazza e attraversa longitudinalmente lo spazio e ne connette visivamente tutti i piani. Dal secondo al quarto livello, a tripla altezza, un grande guscio “sospeso” e completamente visibile dalla piazza accoglie al suo interno la Zona Espositiva.
(fonte: padiglioneitaliaexpo2015.com)
Uno degli spazi aperti più grande è il Lake Arena, un bacino d’acqua circondato da gradinate per circa 3.000 spettatori seduti, e tutto intorno una piazza di circa 28.000 metri quadri, capace di accogliere 20.000 persone e circa 100 alberi disposti su tre file concentriche. Al centro si trova un sistema di fontane e l’Albero della vita, che dà vita a suggestivi giochi d’acqua, suoni e luci.
Ci sarà anche un teatro all'aperto che può ospitare circa 11.000 persone su prato e gradinate, in occasione di concerti, spettacoli teatrali e cerimonie ufficiali.
Un padiglione dall'architettura interessante è il Padiglione Francia, firmato dallo studio parigino X-TU Architects, ispirato ad un edificio-territorio e riproduce la forma di una faglia di terreno rovesciata. Il tema scelto è “Produrre e nutrire in altro modo” per mostrare lo stato dell’agricoltura, della pesca e del settore agro-alimentare nazionale. I francesi hanno voluto approfondire il rapporto fra produzione e consumo, un padiglione al cui interno prodotto, mercato e consumatore convivono. Un mercato coperto sostenibile. Sulla terrazza al piano più alto ci sono i ristoranti, la brasserie e l'area ristoro veloce, mentre al piano terra c'è la zona espositiva. La facciata e la copertura in legno saranno fatte di "pareti verdi" ricoperte di piante come il luppolo, erbe aromatiche e verdure coltivate con metodo idroponico. Prevista una libreria e uno shop sulla gastronomia francese. L'area esterna è di 1200mq e si presenterà coltivata.
E' anche un fiorire di eventi e mostre, una simpatica che non posso non citare si tiene a Brescia, dal 24 gennaio al 14 giugno a Palazzo Martinengo una mostra sul cibo nell'arte: un vero e proprio menu artistico di oltre quattro secoli. Se amate il cibo (e l'arte) dovete farci un salto! LINK
Allora alla prossima Esposizione Universale che si terrà a Dubai nel 2020!!
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